«Il provvedimento alla camera – spiega il fondatore di last minute
market, andrea segre’ – raccoglie l’impegno di oltre 15 anni per la
prevenzione e il recupero degli sprechi di cibo, il grido d’allarme
degli oltre 700 sindaci italiani di “carta spreco zero”, le ricerche di 4
anni per la realizzazione del pinpas (piano nazionale di prevenzione
degli sprechi alimentari) al ministero dell’ambiente».
«Nel progetto di legge alla camera sono confluite molte delle
richieste principali degli stati generali dello spreco, la consulta con
oltre 200 stakeholders della filiera agroalimentare italiana attivata
dal ministero dell’ambiente nel febbraio del 2013. adesso – auspica
segre’, presidente del comitato tecnico-scientifico del ministero
dell’ambiente del programma nazionale di prevenzione dei rifiuti – la
nuova legge andra’ integrata con l’introduzione dell’educazione
ambientale e alimentare nelle scuole: serve una svolta culturale per
fronteggiare la voragine dello spreco domestico, oltre 13 miliardi €
annui. il 2025 diventi anno chiave per il dimezzamento degli sprechi
alimentari e l’italia – conclude segre’ - si faccia portavoce nel
rilancio di una richiesta essenziale per la sensibilizzazione dei
cittadini sul tema: la proclamazione dell’anno europeo per la lotta
contro lo spreco del cibo»
Nelle ore in cui la Camera si appresta a
votare il progetto di legge sullo spreco alimentare, è forte la
soddisfazione dei fondatori e animatori del movimento Spreco Zero per
essere arrivati «a un momento cruciale nell’impegno per un futuro e
forse anche per un presente “solidale e sostenibile” in Italia. Il
testo unificato in discussione - spiega Andrea Segrè, fondatore di Last
Minute Market – raccoglie esperienze e ricerche prodotte in oltre 15
anni: attraverso gli incentivi alla donazione recepisce le proposte
pionieristiche teorizzate e praticate da Last Minute Market per la
riduzione della tariffa sui rifiuti sin dal 2004; promuovendo la
semplificazione normativa per gli alimenti invenduti raccoglie le linee
direttrici degli Stati Generali dello spreco in Italia convocati due
anni fa a Roma, con la Consulta di oltre 200 produttori, distributori e
consumatori della filiera agroalimentare italiana incaricati di
contribuire alla realizzazione del Pinpas, il Piano nazionale di
Prevenzione dello spreco alimentare promosso dal Ministero
dell’Ambiente. Le loro indicazioni, sintetizzate nel Position Paper
degli Stati Generali dello Spreco, hanno ispirato le norme del progetto
di legge volte a razionalizzare e armonizzare il quadro di riferimento
del settore, procedurale, fiscale, igienico-sanitario; le indicazioni
relative alla chiarezza delle etichette rispondono alle richieste di 9
italiani su 10 monitorate nel Rapporto Waste Watcher 2015. I
provvedimenti sulla family bag registrano una svolta epocale nelle
abitudini dei cittadini al ristorante: l’83% degli italiani, 4 su 5,
nella ricerca Waste Watcher di poche settimane fa, chiede di non
sprecare il cibo avanzato al ristorante e di poterselo portare a casa.
Il recupero dei farmaci è prassi a Bologna e in Emilia Romagna da oltre
10 anni grazie ai progetti Last Minute Market-Farmaco Amico (solo a
Bologna negli ultimi tre anni il valore dei farmaci recuperati ha
raggiunto i 500 mila euro), e l’attenzione ai packaging per la
prevenzione dello spreco è ormai vivissima: l’85% dei consumatori è
consapevole dell’importanza dell’imballaggio rispetto alla conservazione
o deperibilità del prodotto, per il 64% il packaging è addirittura
‘indispensabile’ e il 93% dichiara di scegliere il pack sulla base della
sua funzionalità, oppure della possibilità di riutilizzo (90%)». E
queste sono tutte buone pratiche su cui hanno lavorato in questi anni
oltre 700 sindaci (dalle metropoli Roma, Firenze, Milano, Torino,
Palermo, Napoli, a Venezia, Bologna, Trieste e tutti i Comuni Virtuosi)
attraverso l’adesione alla nostra Carta Spreco Zero per i territori da
loro amministrati».
Per questo – conclude Andrea Segrè, che presiede
da tre anni il Comitato tecnico-scientifico del Ministero dell’Ambiente
per il Programma nazionale di prevenzione degli dei rifiuti e dello
spreco alimentare – il testo che la Camera si appresta a discutere e a
votare potrà essere una pietra miliare sul versante della lotta allo
spreco alimentare: ma è urgente adesso una vera svolta culturale nel
Paese, per fronteggiare la voragine dello spreco domestico, oltre 13
miliardi € annui come attestano I Diari di Famiglia Waste Watcher. La
nuova legge andrà integrata con l’introduzione dell’educazione
alimentare nelle scuole e una capillare campagna di sensibilizzazione.
Ma anche con obiettivi allineati all’Europa: il 2025 diventi anno chiave
per il dimezzamento degli sprechi alimentari anche nel nostro Paese,
come indicato dalla Risoluzione europea 2012 che aveva recepito gli
obiettivi della Dichiarazione Congiunta Spreco Zero promossa nel 2010 da
Last Minute Market. E l’Italia – conclude Segrè - si faccia portavoce
nel rilancio di una richiesta essenziale per la sensibilizzazione dei
cittadini sul tema: la proclamazione dell’Anno europeo per la lotta
contro lo spreco alimentare»